uno, nessuno, centomila… chi non conosce questa frase? a scriverla fu Pirandello, spiegando le centomila sfaccettature dell’essere umano…
ci sono persone e persone… tutte hanno un modo di cofrontarsi con gli altri, un modo per gestire i rapporti umani, un modo di reagire di fronte agli eventi che si presentano… ma hanno tutte un carattere?
se per carattere si intende quanto detto prima, la risposta è sì… se per carattere si intende l’essere se stessi, l’essere coerenti con il proprio pensiero, il tenere sempre lo stesso comportamento chiunque ti si ponga davanti… beh, allora è tutta un’altra cosa, e la risposta è tendente al no…
chi è un amico oggi?
sono le 3500 persone in lista su un qualunque Social Network? sono le persone con cui vengono condivise le uscite del sabato sera? sono le persone appena conosciute, che l’abitudine porta a dire “lo conosco, è un mio amico”? sono le persone che devi frequentare per causa di forza maggiore?
evidentemente sì…
hanno significato le giornate passate a parlare, cercando di far sfogare qualcuno che reputi un amico fidato in difficoltà? hanno significato i sacrifici? hanno significato le azioni fatte, correndo il rischio di inimicarsi gente con cui non si ha alcun problema, pur di rendere felice quanlcuno che reputi importante? hanno significato le sensazioni, i momenti, ogni cosa condivisa insieme?
evidentemente no…
domande e risposte… secche, concise… quasi ciniche… non è una versione misantròpica di me… fortunatamente ci sono persone che continuano ad alimentare la mia fiducia nel genere umano… è il risultato di una situazione realmente vissuta…
tempo fa ho letto una frase di Marilyn Manson, artista da molti incompreso, che mi ha fatto parecchio riflettere:
l’opposto dell’amore non è l’odio. l’opposto dell’amore è l’indifferenza. l’odio invece è davvero simile all’amore. consumarsi per l’odio verso una persona equivale in fondo ad amarla dato che il tempo e l’intensità sono identici.
l’indifferenza è entrata in gioco da tempo ormai… ma ancora c’è qualche sassolino nella mia scarpa… adesso entra in gioco pure la seconda persona singolare, non è un discorso generico…
ho avuto trenta secondi davvero istruttivi in questa giornata anonima di metà maggio…
hai paura di un confronto diretto, sai che ci metterei davvero poco a smontare ogni tua stupidaggine… non hai le palle di renderti conto del castello di carte che ti sei costruito attorno… ti sei permesso di fare cose che nessuno si era mai permesso di fare, sai benissimo che te le farò pagare una dopo l’altra… pensi di essere al sicuro, circondato dai tuoi falsi amici… quando tutto finirà sarò lì a guardarti mentre torni strisciando, ma la porta sarà chiusa… ti sei permesso di giudicare situazioni, persone e comportamenti…
la differenza tra me e te è questa… io sono stato abituato a lottare per le persone che amo, le situazioni difficili mi esaltano, sono sempre una sfida con me stesso… tu… abituato a trovare la pappa pronta, a pretendere sempre di più dalle persone, ad essere opportunista…
notizia dell’ultima ora: nessuno ha bisogno di te!
per questo la risposta a tutto è una ed una sola…
THE END!