i don’t know…

non so perchè è così…

non so perchè si comporta così…

non so perchè da fastidio…

non so perchè reagisce…

non so perchè si lascia andare…

non so perchè ne ha constantemente bisogno…

non so perchè è solo…

non so perchè soffre…

non so perchè è vivo…

so solo che lo sento…

…e fa tanto male…

pogo!

…una serata adatta, con un bel concerto… un buon amico… due ore di pogo, headbanging selvaggio… una birra, magari due… altra gente simile a te, non uguale… siamo tutti fratelli in questi momenti… le note scorrono graffianti… è incredibile ciò che può regalare il METAL

reading…

è difficile leggere un libro chiuso…

guardo la copertina… mi piace, tanto… è stupenda, non ho mai visto niente di più bello…

leggo la trama… ha tutto ciò che serve per essere il libro più bello in assoluto… appassionante, emozionante, storia ben scritta, coinvolgente, sa fare innamorare a prima vista…

e ora cosa si fa?

si inizia a leggere… pagina 1, capitolo 1…

divoro le pagine, una dopo l’altra…

in ogni libro, però, capitano quelle pagine, quei capitoli un po’ morti, difficili da seguire… mi distraggo, mi addormento e riprovo a leggere… tante volte… finchè il libro non sa esprimersi, finchè non ho trovato il modo giusto di leggere, finchè non trovo la chiave del libro… finchè il libro non trova la mia chiave…

sono disposto a rileggere le stesse pagine un miliardo di volte… voglio trovare il modo di riuscire a capirlo… e il libro deve trovare il modo di aprirsi alla mia lettura…

solo così si arriverà alla fine del libro… altrimenti resterà un libro senza alcun valore, posato in uno scaffale insieme a tanti altri libri letti per metà…

questo è il libro più bello però… voglio capirlo, entrare nella storia… voglio finirlo…

in memory…

tre giorni che voglio scrivere, ma la forza per farlo non c’era…

infiniti sono i ricordi di 22 anni… natali, compleanni ed estati… ogni giorno aspettarti, al tuo arrivo era una festa… non esiste limite a ciò che hai fatto per noi…

quel tuo cuore così grande e pieno d’amore, che ha smesso di lottare… forse ti vergognavi un po’ nel farti vedere relegato a letto, tu che non sei mai rimasto fermo a non far niente in vita tua… ed io che non riuscivo a guardarti in quelle condizioni…

spero tu abbia capito quanto ti ho voluto bene… la tua presenza è sempre stata forte e costante, ci sei sempre stato… hai colmato un vuoto nella mia vita con la tua semplicità, con il tuo stravedere per noi…

ma ora non ci sei più, e il dolore è ancora troppo grande… non mi rendo ancora conto, è troppo difficile affrontare la realtà… ho perso la persona che più stimavo al mondo… le lacrime non bastano più, forse il tempo sarà benevolo, forse riuscirà a placare questa sofferenza incessante…

vivrai sempre dentro di me… perchè è anche grazie a te se oggi sono una persona decente…

mi mancherai tanto…

addio nonno…

destruction…

quando ho bisogno di sfogarmi…

quando spaccherei tutto ciò che mi circonda…

quando il sangue ribolle nelle vene…

quando vorrei solamente distruggere qualcuno…

quando il male inizia a far parte di me…

quando un pugno scagliato contro il muro non basta…

quando il passato torna nella sua morsa oppressiva…

quando ho le mani legate da una corda che amo…

quando fa male…


…Awaiting the hour of reprisal

Your time slips away…

un riff graffiante e cattivo…

una voce penetrante e rabbiosa…

un testo sanguinoso…

un headbanging selvaggio…

la rabbia che pian piano svanisce…

il tutto in quattro minuti e sedici secondi…

una promessa…

closure…

uno, nessuno, centomila… chi non conosce questa frase? a scriverla fu Pirandello, spiegando le centomila sfaccettature dell’essere umano…

ci sono persone e persone… tutte hanno un modo di cofrontarsi con gli altri, un modo per gestire i rapporti umani, un modo di reagire di fronte agli eventi che si presentano… ma hanno tutte un carattere?

se per carattere si intende quanto detto prima, la risposta è sì… se per carattere si intende l’essere se stessi, l’essere coerenti con il proprio pensiero, il tenere sempre lo stesso comportamento chiunque ti si ponga davanti… beh, allora è tutta un’altra cosa, e la risposta è tendente al no…

chi è un amico oggi?

sono le 3500 persone in lista su un qualunque Social Network? sono le persone con cui vengono condivise le uscite del sabato sera? sono le persone appena conosciute, che l’abitudine porta a dire “lo conosco, è un mio amico”?  sono le persone che devi frequentare per causa di forza maggiore?

evidentemente sì…

hanno significato le giornate passate a parlare, cercando di far sfogare qualcuno che reputi un amico fidato in difficoltà? hanno significato i sacrifici? hanno significato le azioni fatte, correndo il rischio di inimicarsi gente con cui non si ha alcun problema, pur di rendere felice quanlcuno che reputi importante? hanno significato le sensazioni, i momenti, ogni cosa condivisa insieme?

evidentemente no…

domande e risposte… secche, concise… quasi ciniche… non è una versione misantròpica di me… fortunatamente ci sono persone che continuano ad alimentare la mia fiducia nel genere umano… è il risultato di una situazione realmente vissuta…

tempo fa ho letto una frase di Marilyn Manson, artista da molti incompreso, che mi ha fatto parecchio riflettere:

l’opposto dell’amore non è l’odio. l’opposto dell’amore è l’indifferenza. l’odio invece è davvero simile all’amore. consumarsi per l’odio verso una persona equivale in fondo ad amarla dato che il tempo e l’intensità sono identici.

l’indifferenza è entrata in gioco da tempo ormai… ma ancora c’è qualche sassolino nella mia scarpa… adesso entra in gioco pure la seconda persona singolare, non è un discorso generico…

ho avuto trenta secondi davvero istruttivi in questa giornata anonima di metà maggio…

hai paura di un confronto diretto, sai che ci metterei davvero poco a smontare ogni tua stupidaggine…  non hai le palle di renderti conto del castello di carte che ti sei costruito attorno…  ti sei permesso di fare cose che nessuno si era mai permesso di fare, sai benissimo che te le farò pagare una dopo l’altra… pensi di essere al sicuro, circondato dai tuoi falsi amici… quando tutto finirà sarò lì a guardarti mentre torni strisciando, ma la porta sarà chiusa… ti sei permesso di giudicare situazioni, persone e comportamenti…

la differenza tra me e te è questa… io sono stato abituato a lottare per le persone che amo, le situazioni difficili mi esaltano, sono sempre una sfida con me stesso… tu… abituato a trovare la pappa pronta, a pretendere sempre di più dalle persone, ad essere opportunista…

notizia dell’ultima ora: nessuno ha bisogno di te!

per questo la risposta a tutto è una ed una sola…

THE END!